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Intelligenza emotiva in azienda: le abilità emotive dei leader

Dicembre 22, 2024

Che cos’è l’Intelligenza Emotiva?

L’intelligenza emotiva è una funzione capace di integrare emozioni e pensiero razionale, al fine di prendere decisioni ottimali.

Da un punto di vista pratico,  Daniel Goleman all’interno del suo libro “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici” sostiene che raggiungere un buon livello di sviluppo dell’intelligenza emotiva significa riconoscere che le emozioni possono guidare il comportamento e che devono essere quindi gestite, con l’obiettivo di costruire relazioni più forti, avere successo nella vita e al lavoro, perseguendo efficacemente i propri obiettivi personali, professionali e i propri piani di sviluppo di carriera. 

L’IE si articola in competenze personali, relazionali e sociali fondamentali per il benessere intra e interpersonale. Ognuna di queste competenze può essere riassunta facendo riferimento alle cinque componenti dell’intelligenza emotiva definite da Goleman: 

  • 1. Autoconsapevolezza;
  • 2. Autoregolamentazione;
  • 3. Motivazione;
  • 4. Empatia;
  • 5. Abilità sociali.

Questi 5 pilastri, quindi, ci dicono che una decisione emotivamente intelligente è pienamente consapevole, coerente con i valori della persona e sostenibile nel tempo, nonché capace di coinvolgere positivamente gli altri nella realizzazione di un obiettivo e di una visione condivisa.

Ma quindi, perché l’intelligenza emotiva è così importante per la leadership?

Perché l’intelligenza emotiva è fondamentale per la leadership

Le premesse appena fatte, ci fanno comprendere quanto l’intelligenza emotiva sia una competenza chiave per impostare un modello di leadership efficace. I leader, infatti, sono chiamati a prendere decisioni, a influenzare positivamente i propri collaboratori e a maturare una capacità di visioning rispetto ai cambiamenti e al futuro.

Le emozioni guidano le persone e ne orientano le decisioni. Le persone, le loro emozioni e le decisioni, a loro volta, definiscono le performance. Per questo, per una leadership eccellente è essenziale sviluppare ottime competenze di intelligenza emotiva.

Il leader emotivamente intelligente, riesce a:

  • gestire le proprie emozioni, evitando reazioni irrazionali e impulsive;
  • ascoltare gli altri in modo attivo, comprendendo le loro emozioni e i bisogni;
  • prendere decisioni che tengono conto delle emozioni e dei bisogni del team, favorendo l’incremento della motivazione e il miglioramento dello spirito di squadra;
  • favorire la costruzione di relazioni efficaci e lo sviluppo di un clima positivo, attraverso una comunicazione chiara ed efficace;
  • gestire i conflitti proponendo soluzioni costruttive e stimolando attività di problem solving.

Nel contesto organizzativo, lo sviluppo dell’IE da parte dei leader e dei manager è una competenza cruciale, poiché permette di guidare e motivare i propri collaboratori, creando un ambiente di lavoro sano e produttivo.

Ma quali sono le competenze emotive più importanti per la leadership?

Quali sono le competenze di intelligenza emotiva per la leadership

Per classificare le competenze di intelligenza emotiva fondamentali per la leadership, possiamo fare riferimento ai concetti elaborati dalla Psicologia Psicoanalitica del sé, citando 3 aree fondamentali da sviluppare:

Consapevolezza di sé (Self Awareness)

La consapevolezza di sé indica il livello di coscienza circa il proprio stato emotivo. Essere consapevoli significa riconoscere ed esprimere i propri sentimenti in modo aperto, saper individuare i propri punti di forza e le aree di miglioramento, avere fiducia in se stessi e sulla possibilità di realizzarsi.

L’autoconsapevolezza è quindi la capacità di riconoscere un’emozione nel momento in cui si presenta, senza lasciarsi sovrastare da essa e affrontandola in modo proattivo. 

Il Leader che sviluppa competenze di IE in quest’area è quindi più consapevole di se stesso, delle proprie emozioni e di quelle altrui, dei propri schemi di pensiero e di comportamento ricorrenti.
Avere consapevolezza di sé rende possibile riconoscere quali sono gli aspetti del proprio modo di agire che è necessario migliorare, modificare o eliminare, e consente di assumere un ruolo attivo nel proprio processo di cambiamento. In questo modo, è possibile impedire alle emozioni di prendere il sopravvento sulla propria razionalità, o evitare di mantenere il controllo tagliandole fuori dal processo decisionale.

Gestione di sé (Self Management)

Imparare a gestire le proprie emozioni non significa prenderne il controllo, ma incanalarle verso fini costruttivi, evitando che queste si trasformino in comportamenti disfunzionali. Per un leader, ciò significa gestire le emozioni senza lasciare che prevalgano sui pensieri e sulle azioni, per agire nel pieno del proprio autocontrollo e adattarsi anche a circostanze complesse.

Il Leader che sviluppa l’area del Self Management migliora la capacità di agire in base ai propri obiettivi e alla motivazione intrinseca. Diviene più intenzionale e si lascia guidare da ciò che viene da dentro, senza dare peso a fattori esterni come il bisogno di riconoscimento e approvazione.

Rientrano tra le competenze del self management: l’autocontrollo emotivo, l’adattabilità, la riuscita e la visione positiva, ossia tutti gli aspetti capaci di alimentare l’automotivazione e l’ottimismo, e di far vivere le emozioni come parte integrante e strategica del processo decisionale.

Direzionamento di sé (Self Direction)

Quella del Self Direction è l’area in cui si sviluppano le nostre competenze relazionali e sociali, utili ad avvicinare e coinvolgere gli altri nella realizzazione di obiettivi condivisi.

Le abilità sociali consentono di gestire in modo adeguato le emozioni nelle relazioni e di interpretare le situazioni sociali. Due punti fondamentali per i leader che vogliono gestire un team unito da una visione basata su valori condivisi, che dia davvero significato al lavoro quotidiano. Il Leader che sviluppa l’area del Self Direction è capace di avere influenza, di comunicare in modo efficace, di gestire i conflitti e di cooperare in team. È inoltre in grado di rimanere sempre in contatto con il proprio mondo interiore emozionale e di vivere in armonia con sé e con le persone, instaurando rapporti interpersonali positivi e affrontando situazioni e conflitti in modo funzionale. 

Conclusioni

È ormai chiaro che le emozioni non possono più essere considerate come “incidenti di percorso”, aspetti dell’essere umano da controllare e reprimere. L’intelligenza emotiva assume più importanza che mai e le emozioni, unite alla capacità umana di gestirle, diventano la chiave del successo personale e professionale, oltre che di un clima aziendale positivo e proattivo.

Il leader di domani prende decisioni efficaci. È colui che è capace di cambiare punto di vista, che ottiene performance eccellenti e che guida gli altri per aiutarli a esprimere il proprio potenziale. Il leader del domani è emotivamente intelligente.

Se anche tu desideri sviluppare le competenze di intelligenza emotiva dei/ delle tuoi/ tue collaboratori/trici, scopri i nostri percorsi di Talent Management & Development.



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